Eppure, come dicevo, c’è tanto da raccontare. Già prima di partire, la Calabria mi ha seguito a Milano per alcune importanti tappe, una ufficiale e una che è riuscita a colmare uno di quei desideri infimi che però contribuiscono a far sentire la mancanza di casa.
Il 24 luglio inizia la mia prima tappa verso casa con una degustazione di vini calabresi a cura di InformaCibo che ha raccolto eccellenze da tutta la regione. Nomi noti e anche novità che non si lasciano dimenticare.
Dato che potrei essere di parte, vi rimando alle descrizioni di Francesca e Pietro e di Federico che con dovizia di particolari hanno parlato dei prodotti della mia terra.
Solo una menzione speciale per il Nerello 2008 di Senatore Vini, scoperta della serata anche per me che merita di essere approfondita. Inoltre, un ringraziamento anche al Gal Kroton – presenti con i loro prodotti alla serata – che con passione, coraggio e forza, stanno promuovendo e spingendo in alto le eccellenze del Marchesato Crotonese. Ma di questo vi parlerò ancora e ancora 🙂
Nel frattempo, l’estate a Milano per me è sempre una gran sofferenza. Niente mare, niente sapori di casa e in me cresce l’angoscia. Divento antipatica, lamentosa, difficile da sopportare. Tutto finché i bagagli vengono caricati in auto e si parte in direzione Calabria. Allora la musica cambia, fino alla nuova partenza.
Quest’anno il tentativo di colmare tale distanza ha visto protagonista il gelato alla Zuppa inglese. Già qui vi avevo parlato della mia passione per lui e, da allora le cose non sono cambiate.
Io adoro il gelato alla zuppa inglese e a Milano è sempre introvabile. Tranne che per quella gelateria in Viale Brianza mi avevano detto. Ci provo, entro, chiedo e no, “Non facciamo il gelato alla zuppa inglese. A Milano non va, è un gusto richiesto al Sud. Tu non sei di qui?”
Ebbene no, lo sapete che non sono milanese e chiacchierando chiacchierando, si scopre che il gelataio è di Siderno, paese in provincia di Reggio Calabria famoso proprio per la pasticceria.
Solidarietà calabrese, gentilezza del gelataio, voglia di vendere o pensate quel che preferite, ma 3 giorni dopo sono tornata a casa con una maxi vaschetta colpa di zuppa inglese con tanto di brioche col tuppo al seguito. Così, l’ultima settimana prima della partenza è stata fatta di merende a base di gelato e, per quei 10 minuti, mi sentivo a casa.
Poi finalmente è arrivata la partenza e, neanche 24 ore dopo, mi trovavo immersa tra produttori e prodotti del Crotonese, tra cui quello di cui sto per parlarvi: il miele di fichi o in dialetto “Melu ‘i fichi”.
Chiamasi “miele”, ma non si tratta di prodotti offerti dalle amiche api. Il miele di fichi è in realtà un composto ottenuto dalla cottura dei fichi. La consistenza è molto simile a quella del miele mentre il gusto è vicino al mosto cotto utilizzato spesso nei dolci natalizi.
Il miele di fichi è un prodotto tipico della Calabria, utilizzato in dolci tipici come i Mostaccioli, sul gelato o come accompagnamento di formaggi stagionati come ad esempio il Pecorino Crotonese.
Miele di fichi
4 kg di fichi
acquaProcedimento:
Lavate i fichi e puliteli da eventuali parti marce o piccole “botte” sulla superficie, tenendo la buccia. Pesate i fichi al netto degli scarti. Tagliateli in pezzetti e distribuiteli sul fondo di una pentola ben ampia. Unite acqua pari a metà del peso dei fichi e mettete sul fuoco finché i fichi diventeranno bianchi.
A questo punto versate tutto il composto in un panno di tela e raccogliete tutto il succo in una insalatiera al di sotto. Lasciate filtrare per qualche ora, anche tutta la notte, dopodiché, armati di tanta forza, strizzate più che potete in modo da ottenere tutto il liquido.
Eliminate la parte asciutta e rimettete il liquido in pentola. Ponete sul fuoco e lasciate addensare finché otterrete un composto con una consistenza simile al miele.
Versate in un contenitore di vetro e conservate in frigorifero.
Ottimo per accompagnare formaggi stagionati o dal gusto intenso o per arricchire dolci e gelati.
Se dovesse diventare duro è sufficiente scaldarlo appena e aggiungere qualche cucchiaio di acqua bollente. Amalgamate et voilà, come nuovo!
English Version – Honey of figs
Ingredients:
4kg of figs
water
Direction:
Wash the figs and clean from any rotten parts or small “dents” on the surface, keeping the peel. Weigh the figs net waste. Cut them into pieces and distribute them on the bottom of a pot well wide. Add water equal to half the weight of figs and put on the fire until the figs become white.
At this point pour the entire mixture into a linen cloth and pick up all the juice in a bowl below. Let filter for a few hours, even overnight, and then, armed with such energy, you can squeeze more in order to get all the liquid.
Eliminate the dry part and put the liquid in the pot. Boil and let it thicken until you get a mixture with a honey-like consistency.
Pour into a glass container and store in the refrigerator.
Excellent with intense flavored cheese or to enrich cakes and ice creams.
If it becomes hard just heat it and add a few tablespoons of boiling water. Mix and voila, like new!
Commenti
13 Commenti su "Miele di fichi (Melu ‘i fichi) o mosto di fichi"
Bentornata, e con una meraviglia simile, poi.
PS. mi fa sorridere la foto con il pollice che stringe quel micro cucchiaino :)
Questo miele è stata la cosa che mi ha colpito di più nel nostro incontro a Crotone e mi piacerebbe molto farlo, era buonissimo!
I miei fichi li ho messi praticamente quasi tutti a seccare, ma se riesco a reperirne ancora un pò incontaminati, lo farò
Un bacione
Ma che gentile questo gelataio! Immagino la tua felicità.
In realtà anche noi siamo ancora in pausa dal food (ricominciamo domani) perché di cucinare (per il blog!), col caldo, la voglia è davvero poca. Ma pian piano tornerà, come sei tornata tu.
Bentrornata!
Fabio
bentornata e a presto :)
Ti seguo su Blogloving :-)))
Se ti va vieni a trovarmi .........
Bentornata e a presto!
la zia Consu