A tutto posso resistere, tranne che al richiamo delle farine e all’idea di mettere le mani in pasta.
Questa è stata proprio l’anticipazione che ha richiamato la mia attenzione, peggio che un orso con il miele!
L’ultima serata trascorsa a Casa Alto Adige, in una splendida location milanese, è stata dedicata proprio alle farine altoatesine, un mondo di cui non possedevo alcuna conoscenza.
A portarci per mano in questo viaggio ci sono stati lo chef Herbert Hintner del Ristorante Zur Rose di Appiano e Christoph Engl, Direttore di Alto Adige marketing
Herbert Hintner che ci ha guidato nella creazione di 5 deliziosi pani e Christoph Engl che invece ci ha fatto sorridere e ci ha portato nella sua regione tramite racconti e ricordi.
In poche ore abbiamo scoperto in cui tradizione e innovazione si sono mescolati in nome della qualità, del rispetto della natura e soprattutto per trovare il modo migliore – più intelligente oserei dire – per vivere la montagna.
Da persona di mare quale sono, la montagna per me è qualcosa di misterioso. Da guardare, ma da toccare con cura, per questo sentire parlare di “Competenza alpina”, manifesto con cui l’Alto Adige si presenta al resto del mondo, è stato rassicurante.
Nella competenza alpina rientra anche la cura e il rispetto per le materie prime, ad esempio, le farine.
Grano, farro, segale, grano saraceno e mais: questi i cereali che vengono coltivati dagli agricoltori altoatesini, macinati poi nei mulini a pietra, per poi essere messi nelle mani di 40 panettieri locali selezionati per poter creare un pane di qualità e ottimizzare tutto il circuito produttivo tramite una rete di collaborazione che possa dare nuovi impulsi alla coltivazione locale.
E noi, con questi cereali, abbiamo preparato 5 tipi diversi di pane seguendo le indicazioni di Herbert Hintner: pane alla patate, grissini al carbone vegetale (geniale no?!), pane alla frutta secca, sfoglie di segale e pane bianco.
Poi, visto che di panificare non ne ho mai abbastanza, con il preparato della Rieper per Breatl a casa ho fatto questi:
Devo dire che all’inizio ero piuttosto scettica su questa farina e invece, con la semplice aggiunta di acqua, è venuto fuori un pane sofficissimo, fragrante e profumatissimo!
Purtroppo non so dirvi dove trovare questa farina, ma se qualcuno che passa di qua, per caso sa dare indicazioni, io le sarei infinitamente grata! 😀
Commenti
12 Commenti su "Casa Alto Adige: un pomeriggio tra pane e farine"
Grazie tantissimo per la tua disponibilità Barbara, sei veramente gentilissima!!!
Nel caso ti contatterò sicuramente!! Grazie, grazie, grazie! :*
Sai dico così perchè tutti parlano degli Altoatesini come di persone molto chiuse, poi chiaro come dici tu ci sono le eccezioni..:-)
E cmq con i turisti devono stare molto attenti se vogliono che tornino... ;-)