So che non oserete dire di no. Il forno, uno di quelli seri, con mille funzioni e temperature altissimi, è il sogno di ognuno di noi (Foodies, sto parlando a voi).
Ogni volta in cui mi accingo a cuocere una pizza rotonda, il mio pensiero va a lui, il forno dei miei sogni. Con una temperatura che va oltre i soliti, tristi, 250°. Con la cottura a vapore, il controllo dell’umidità e l’inserimento del vapore. Uno di quelli con la pietra refrattaria inclusa, in cui puoi cuocersi 10 cose insieme che tanto niente prende il sapore dell’altro e che, quando si tratta di lievitati, mi lascia fare tutto ciò che voglio.
Potete immaginarmi a scorrazzare per lo showroom
Miele nel pieno centro di Milano?
Non appiccicata ai vetri per pura dignità, ero lì con gli occhi carichi ammirazione, mentre
Alice DelCourt e
Lisa Casali preparavano le loro specialità eco, insieme alle mille funzioni dei forni Miele.
Cucina eco e forni Miele si incontrano per unire 2 elementi fondamentali del vivere la cucina: lo strumento e la materia prima.
Un utilizzo corretto delle funzioni di un forno o di un frigorifero (ad esempio, sapete come vanno disposti gli alimenti nel frigorifero per farli durare nel tempo?) uniti a una consapevole scelta della materia prima possono migliorare la qualità della nostra vita oltre che tutelare la nostra salute e il nostro mondo.
Questo è il motivo per cui Miele e Slow Food si sono uniti in un progetto, Master of Food, che ha l’obiettivo di far conoscere il cibo alle persone sotto ogni punto di vista.
Insieme, Miele e Slow Food hanno creato dei corsi a tema aperti a tutti che hanno proprio questo scopo:
– acquisire consapevolezza
– far crescere un senso di responsabilità.
Se desiderate avere maggiori informazioni riguardo ai corsi, trovate maggiori dettagli qui.
Prima di passare alla ricetta, presa proprio dal corso seguito nello showroom Miele, geniale creazione di Lisa Casali, lascio un’altra nota importante, in ottica sempre di responsabilità e tutela.
Salgono ancora le accise sulla birra: come sopravviveranno i nostri birrai artigianali – di cui l’Italia è sempre più piena – a un ulteriore peso fiscale?
Mentre c’è chi lotta per diffondere la cultura della birra – vedi Assobirra e Ilovebeer – come bevanda, non un semplice alcolico, con una storia e con caratteristiche uniche, un aumento delle accise sembra solo un altro modo per dire “tanto di alcool trattasi”.
Negli ultimi anni ho avuto modo di conoscere l’enorme mondo della birra, scoprirne la specialità, i metodi di spillatura come per il recente Master organizzato da Heineken, gli abbinamenti con il cibo, i bicchieri migliori a seconda della qualità e tanto, tanto altro ancora.
Se volete dire anche voi la vostra, Assobirra ci offre la possibilità di aiutare il settore con una semplice firma a #Salvalatuabirra, la raccolta firme contro l’aumento delle accise e – diciamolo – la conseguente chiusura di qualche piccolo artigiano.
Ingredienti per 2 persone:
La parte verde di 4 porri
200g di gherigli di noci
50 gr di pecorino
2 cucchiai di olio
½ bicchiere di brodo vegetale
Sale e pepe
Procedimento:
Separate il porro (che potete usare come preferite) dalla parte verde. Incidete per il lungo la parte verde, sfogliatela e lavatela bene da residui di terra. Tagliate delle strisce strette in modo da ricavare delle fettuccine vegetali. Sbollentatele in poca acqua bollente e raffreddatele in acqua fredda. Nel frattempo pestate nel mortaio i gherigli di noce in modo da ottenere una pasta di noci. Unite il pecorino, il brodo vegetale (o acqua calda) e amalgamate. In una padella mettete due cucchiai di olio e le fettuccine e fate saltare qualche minuto. Aggiungete quindi il pesto noci , condite con sale e pepe e fate cuocere per qualche minuto. Quindi spegnete il fuoco e impiattate formando dei turbantini di fettuccine in ogni piatto, completate con qualche pezzetto di noci e una macinata di pepe. Servite subito completando a piacere con una grattugiata di formaggio o lievito alimentare in scaglie.
Per una versione più ricca di vitamine e sali minerali, cuocere il porro a vapore.
English Version – Leek Fettuccine with walnuts cream
Ingredients:
The green part of leeks 4
200g walnuts
50 grams of pecorino
2 tablespoons oil
½ cup vegetable broth
Salt and pepper
Direction:
Separate the leek (which you can use as you prefer) from the green. Slit for the long green part, sfogliatela and wash well as from soil. Cut narrow strips so as to derive the vegetable fettuccine. Blanch in little boiling water and cool them in cold water. Meanwhile pounded in a mortar walnut kernels in order to obtain a paste of nuts. Add the cheese, the vegetable broth (or hot water) and mix. In a pan put two tablespoons of oil and the noodles and saute a few minutes. Then add the pesto nuts, seasoned with salt and pepper and cook for a few minutes. Then turn off the heat and Serve forming turbantini of fettuccine in every dish, garnish with a few pieces of nuts and freshly ground pepper. Serve immediately by completing a pleasure with grated cheese or nutritional yeast flakes.
For a more rich in vitamins and minerals, cook the leek into steam.
Commenti
15 Commenti su "Fettuccine di porro con crema alle noci"
Intanto magari ti rubo una forchettata di fettuccine! Un bacio
E non dimentichiamoci poi di queste fettuccine che sono davvero ottime!
un condimento semplice ma gustoso!
bacioni
Mi piace troppo l'idea che hai avuto di fare delle fettuccine con la parte verde del porro
Bellissime queste fettuccine vegetali... ottima idea!
Complimenti x la ricetta davvero ingegnosa ^_^
la zia Consu
Buonissimo questo porro!
Condivido pienamente l'appoggio a questa iniziativa a tutela dei piccoli birrifici, trovo l'aumento delle tasse in genere in questo periodo davvero dannoso e quando si va a colpire in particolare un settore è davvero vergognoso.
Ricetta da "cena light"? :-p
Fabio
tagliatelline di porri: mmm buone, mi farò una monoporzione perché gli uomini di casa non saranno del mio stesso parere:-)
Federica :-)