Grandi Cuochi all'Opera - Peperoni e Patate

Grandi Cuochi all’Opera

Non solo ricette
Ci sono posti nel mondo in cui la povertà è ovunque, è la normalità. Ci sono posti in cui la povertà spesso non è visibile, ma esiste, si muove senza farsi notare e poi ci sono luoghi come Milano, in cui la povertà ci passa accanto ogni giorno e, come se niente fosse, noi andiamo avanti con le nostre vite. 
A Crotone non esistono i “clochard” e le uniche persone che si trovano a chiedere l’elemosina in strada sono “gli zingari”, cosiddetti “nomadi” che vivono in simpatiche villette costruite accanto al liceo che frequentavo. Una finta povertà dettata dalla cultura. 
Arrivare a Milano a 18 anni mi ha fatto vedere quello che fino ad allora avevo guardato in tv o durante qualche week end di passaggio in qualche grande città. Viverlo ogni giorno cambia la prospettiva.
Dopo quasi 10 anni di vita nella città meneghina mi meraviglio ancora nel vedere i senzatetto per strada, ragazzi giovanissimi a chiedere l’elemosina e le prostitute nel freddo della notte.
Tutto a Crotone accade più nascosto, meno evidente o semplicemente meno presente.


Milano ha una quantità elevatissima di poveri. Non immaginatevi solo i senzatetto o chi chiede l’elemosina in strada, alle mense dei poveri si trovano persone anziane, disoccupati, extracomunitari.
A proposito mi sembra il momento perfetto per citare un libro scritto in occasione dell’Expo 2015 di Milano, di cui vi parlavo qui. “Storie di cibo. Racconti di vita” narra eventi legati al cibo e, uno di questi, racconta proprio la mensa dei poveri. Il racconto è strutturato a mo’ di “intervista” a cui partecipano diversi ospiti: per lo più extracomunitari con lavori che non consentono di pagare l’affitto, le bollette e mangiare contemporaneamente. Alcuni di questi portano anche i figli e molti alla domenica preferiscono non andare perché è lontano da casa.
A Milano, città conosciuta per il benessere e la ricchezza economica, circa 13.000 persone non hanno un tetto sulla testa, un numero elevatissimo soprattutto in confronto ai 51.000 del resto d’Italia.
Per questo motivo è importante che ci siano strutture come l’Opera San Francesco che distribuisce pasti  e non solo a oltre 2800 persone al giorno.
La struttura è nata nel 1959 per volere di Fra Cecilio, ora in attesa di beatificazione grazie a tutto il bene fatto in terra.
Aimo lo ricorda bene, quando vendeva castagne in Viale Piave, proprio di fronte alla chiesa, e Fra Cecilio lo accoglieva per dargli un pasto caldo e un attimo di riposo. Aimo non ha paura di raccontarlo mentre la sua Zuppa Etrusca fumante è in tavola.

E ora arrivo finalmente al punto: l’Opera San Francesco è rimasta aperta la scorsa domenica per un pranzo di beneficenza in cui grandi chef si sono messi in cucina per un buon motivo, raccogliere fondi e sostenere l’attività dell’Opera.
Questa struttura è attiva dal lunedì al sabato sia per il pranzo che per la cena, dà lavoro a molte persone e funziona anche grazie ai tantissimi volontari che ogni giorno prestano il proprio tempo e il proprio impegno per una buona causa.
Domenica ci siamo ritrovati lì in 200 grazie a Identità Golose, come se fossimo in una grande famiglia. L’atmosfera era calda, serena, solare. Trasudava amore e questo ha dato ancora più significato al pranzo.
A tavola non c’erano le solite facce da eventi enogastronomici, ma per lo più famiglie, persone anziane, amici, e anche il tavolo dedicato ai bambini, proprio come se fosse una grande festa.
13 grandi cuochi: Cesare Battisti, Mauro Brun e Bruno Rebuffi, Marcello Leoni e Valentina Tepedino, Aimo e Nadia Moroni con Stefania Moroni assieme ad Alessandro Negrini e Fabio Pisani, Enrico e Roberto Cerea, Viviana Varese, hanno lavorato per servire un pranzo perfetto che ricordasse anche nelle portate il valore di questo giorno.
Bucce di patate fritte di Cesare Battisti, polenta con stufato che i fratelli Cerea hanno reso un piatto elegante e… non riesco a trovare aggettivo adatto a tanta perfezione 🙂
Viviana Varese, poi, ha portato in tavola un dolce amato proprio da San Francesco, i mustaccioli. Chissà che lui abbia apprezzato anche da lassù 🙂

Sapete cosa mi viene in mente pensando a domenica? “Abbracci”.

Commenti

15 Commenti su "Grandi Cuochi all’Opera"

Il 24 Ottobre 2012 alle 05:48
EVE ha scritto:
La realtà che racconti purtroppo è presente e sempre in aumento...mi piace il post che hai scritto...complimenti per la sensibilità.
Buona giornata da "LA CUCINA COME PIACE A ME"
Il 24 Ottobre 2012 alle 06:03
Sara ha scritto:
che bell'evento...mi sarebbe piaciuto esserci proprio per poter cogliere tutti questi abbracci!! Gran bel post Tery :)! brava :)))!
kisss
Il 24 Ottobre 2012 alle 07:54
Anonimo ha scritto:
Che articolo favoloso..! L'ho letto con attenzione e in silenzio poichè stavo immaginando anch'io ciò che avevi visto e sentito. Anche da me in Puglia i "poveri" sono silenziosi, nascosti e partecipare a questi eventi o fare volontariato aiuta, indubbiamente, gli altri e se' stessi non credete? ;-)
Un abbraccio e complimenti!
Marinella
Il 29 Ottobre 2012 alle 08:46
Teresa Balzano ha risposto:
Hai perfettamente ragione....anzi, forse aiuta più la nostra anima :-)
Il 24 Ottobre 2012 alle 08:01
Roberta Morasco ha scritto:
Bellissimo. Sono commossa.
..dovremmo pensare più spesso a chi non ha davvero nulla..e invece.
Grazie per averlo condiviso con noi...
Buona giornata, Roberta
Il 29 Ottobre 2012 alle 08:32
Teresa Balzano ha risposto:
:* Roberta, grazie a te per la sensibilità... persone che come te si commuovono per cose del genere fanno bene al mondo!
Il 24 Ottobre 2012 alle 11:09
Tina/Dulcis in fundo ha scritto:
purtroppo è in continuo aumento...bellissimo post,lo condivido su face...buona giornata:)
Il 29 Ottobre 2012 alle 08:54
Teresa Balzano ha risposto:
grazie mille Tina!
Il 24 Ottobre 2012 alle 18:57
Fabiano Guatteri ha scritto:
L'iniziativa è stata veramente meritevole. Un momento di riflessione per tutti.
Il 24 Ottobre 2012 alle 21:02
Anna Santese ha scritto:
bellissimo evento e foto stupende complimenti, sono una tua nuova follower se ti va segui il mio blog http://lacreativitadianna.blogspot.it/2012/10/style-papers-fanatica-e-la-nuova.html ti aspetto ciao ciao
Il 29 Ottobre 2012 alle 08:09
Teresa Balzano ha risposto:
grazie mille Anna
Il 25 Ottobre 2012 alle 09:41
Aleonlykitchen ha scritto:
Brava Tery, per aver parlato di un argomento quasi sempre trascurato ma presente. Ci vuole solo un pò di impegno per aiutare chi è in difficoltà, e non credo a chi dice che non ha tempo... ci sono tanti modi diversi per aiutare chi ha bisogno... ;-)
Il 25 Ottobre 2012 alle 14:22
ema.arricciaspiccia ha scritto:
Hai ragione Tery! E' proprio vero quello che dici...sarà che dopo esser stata a San Diego ormai nulla mi spaventa più, qui ce ne sono "pochi" in confronto! Assurdo! Immagino che la serata sia stata molto piacevole e la cosa più importante è che tutto questo sia servito a garantire pasti caldi a chi una casa può solo sognarla...Ti abbraccio Tery!
Il 28 Ottobre 2012 alle 06:58
Licia ha scritto:
Bellissimo il tuo racconto,mi è piaciuto molto.Buona domenica!
Il 29 Ottobre 2012 alle 09:10
Teresa Balzano ha scritto:
Grazie mille a tutti per aver dato senso a questo post con le vostre parole e la vostra sensibilità. Spero che questo possa essere un puntino che possa smuovere qualcosa!

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